San Cassiano


Nel 1946, la Beata lasciò la casa paterna per trasferirsi a San Cassiano (Ro), nella abitazione dei signori Piva, i fittavoli alle cui dipendenze erano i suoi genitori. Lì poté iniziare ad accogliere una piccola schiera di bimbi a lei affidati dalle mamme impegnate nel duro lavoro dei campi. Maria, pur non avendo fatto studio alcuno, riuscì tuttavia ad intrattenere amabil­mente la piccola scolaresca, a trasmettere un certo metodo di ragionamento e anche a seguire il percorso scolastico dei più grandicelli. Per il Na­tale 1946, la Beata costruì un grande presepe in cui espresse tutta la sua devozione per il Dio Bambino e da allora, fino alla fine della sua vita, riuscì a costruire ogni anno il presepe che divenne meta di molte visite e fonte di generose offerte per i poveri. Nonostante l’encomiabile iniziativa della “scuola”, per la maggior parte degli abitanti di San Cassiano, la diversità di Maria risultò molto problematica fino ad indurre vere e proprie ves­sazioni e minacce. Con l’approssimarsi poi delle elezioni politiche del 1948, il clima paesano si infuocò e la sera del 5 marzo del 1948, la Beata, che non aveva mai nascosto il suo appoggio al “Partito della fede”, subì anche una brutale aggressione, e – non essendo stata creduta – dovette persino affrontare un processo per autolesionismo-simulazione di reato; il magistrato tuttavia, non cedette alla tentazione del processo sommario che molti avrebbero voluto e, dopo un’accurata indagine, assolse pienamente la Beata.


- Fonte : redazione BMB
inserito il 02 lug 2013 (923)
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