Maria Bolognesi comprese sempre più profondamente che il Signore le chiedeva di farsi carico dei bisogni altrui, quasi di prendere su di sé il peso di ogni creatura in pena che ricorreva a lei e nel 1949, decise di offrirsi vittima per il bene dei fratelli e in particolare per la santificazione dei sacerdoti. E fu presa in parola.
A quell’offerta farà seguito, negli anni a venire, con cadenza quasi rituale, una serie infinita di sofferenze fisiche, psichiche e morali che trasformeranno la vita della Beata in una sorta di “liturgia della sofferenza”.
Fortificata dalle tante grazie straordinarie derivate dalla sua unione sponsale col Cristo (visse anche l’esperienza delle nozze mistiche), colse l’importanza del “momento presente” e sempre incoraggiò tutti, in particolar modo il clero, a vivere con la massima intensità il rapporto con Dio nel proprio «oggi».
La sua prontezza ad accogliere la volontà di Dio si tradusse anche in una costante preparazione alla morte: «Sia pronta ogni ora, eccomi Gesù, sono pronta sempre, quando mi vuoi».