A Rovigo


Nel 1952, a causa delle sue condizioni di salute, Maria dovette cessare il suo apostolato tra i bambini e venne accolta dalla famiglia Guerrato di Rovigo che, essendo economicamente più agiata, le offrì maggiori possibilità di curarsi, e lì rimase fino al 1955; dopo la morte improvvisa di Wanda Guerrato, Maria fu accolta in un’altra famiglia, quella dei signori Mantovani, presso i quali rimase per undici anni. In quegli anni, vari amici si resero disponibili ad affiancarla nelle sue opere di misericordia diventando suoi fidati collaboratori. La sua azione benefica si estese su molti fronti: visite ai mala­ ti, assistenza notturna ospedaliera, specialmente per i ri­coverati in sanatorio, raccolte di denaro e di generi di prima necessità per tante fami­glie povere, accoglienza di orfani a cui trovò buone sistemazioni presso famiglie generose o isti­tuti. Non meno intenso fu l’esercizio delle opere di misericordia spirituale: grazie alla sua granitica fede e a una speciale forza di consolazione che emanava la sua persona, poté infondere serenità e fiducia nella misericordia di Dio a tanti fratelli tormentati da gravi problemi morali, a malati incurabili, a moribondi. Benché l’azione caritativa di Maria fosse estesa a tutti i generi di povertà, ella avvertì un pres­sante impegno soprattutto verso il clero, per il quale offrì a Dio la sua incessante preghiera e le sue sofferenze. Dal 1966 al 1971, insieme a Zoe Mantovani e a Rita Bassan (donna che da alcuni anni era ospitata in casa Mantovani) alloggiò – sempre nel capoluogo polesano – in una piccola mansarda; nel 1968 iniziò anche una intensa attività pittorica che le consentì di raccogliere offerte per i biso­gnosi. Nonostante le tante malattie sempre più invalidanti, Maria svolse ugualmente il suo apostolato dal Nord al Centro e al Sud Italia, senza lasciarsi sopraffare dalle precarie condizioni fisiche.


- Fonte : redazione BMB
inserito il 02 lug 2013 (748)
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